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Vita in Campagna

Anno: 2006 - Numero: 4

TECNICA

Le principali erbe infestanti dell’azienda agricola: il bromo o forasacco

Questa graminacea di origine mediterranea trova le condizioni favorevoli di crescita nei prati e nei luoghi incolti e semincolti, dai quali si diffonde nelle colture arboree ed erbacee pluriennali scarsamente lavorate e nelle coltivazioni annuali a svilupo autunno-primaverile caratterizzate da terreni costipati e lavorati poco e male

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 41

TECNICA

L’euforbia macchiata: un’infestante sulla quale è meglio intervenire prima che... nasca

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 43

TECNICA

Come accelerare la degradazione di un grosso ceppo

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 22

TECNICA

Solanacea ornamentale

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 22

TECNICA

Per ottenere ortaggi buoni e sani si deve coltivarli in pieno sole

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 33

TECNICA

Porri infestati dal dittero Napomyza gymnostoma

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 33

TECNICA

Visto in campagna

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 39

TECNICA

Come realizzare in proprio un mastice per tagli e innesti da usare su piante da frutto

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 40

TECNICA

Come si fa ad allevare assieme polli, faraone, tacchini, oche e anatre

Prendendo spunto dalle lettere di molti lettori che ci scrivono per sapere come impostare un piccolo allevamento misto di avicoli, abbiamo interpellato il dottor Maurizio Arduin che ci ha fornito una serie di consigli pratici su come impostare partendo con il piede giusto un allevamento di questo tipo. Importante, come sempre, è rispettare le esigenze degli animali e realizzare un ricovero razionale

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 49

TECNICA

Influenza aviaria: ecco cosa devono fare i piccoli allevatori per evitare il contagio

In Italia non vi è alcun pericolo per l’uomo di contrarre l’influenza aviaria (H5N1) mangiando carni avicole o uova. L’attenzione degli allevatori deve essere invece volta ad evitare che gli animali domestici vengano a contatto con quelli selvatici, possibili portatori della malattia. Il parere di Mauro Delogu del Dipartimento di sanità pubblica veterinaria e patologia animale dell’Università di Bologna

Vita in Campagna, n. 4/2006 del 1-4-2006, pag. 55